"Au village, on l'appelait la Louve parce qu'elle n'était jamais rassasiée - de rien. Les femmes se signaient quand elles la voyaient passer, seule comme une mauvaise chienne, avec cette allure incertaine et soupçonneuse de la louve affamée : elle dévorait leurs fils et leurs maris en un clin d'oeil avec ses lèvres rouges, et les entraînait derrière ses jupes rien qu'en les regardant de ces yeux de démon, quand bien même ils auraient été devant l'autel de sainte Agrippine. Heureusement la Louve ne venait jamais à l'église, ni à Pâques, ni à Noël, ni
pour entendre la messe, ni pour se confesser - le père Ange de Sainte-Marie de Jésus, un vrai serviteur de Dieu, avait perdu son âme pour elle."
Dans les paysages brûlants d'une Sicile rongée par la malaria, Giovanni Verga dépeint magistralement les combats et les tourments de ceux qu'il appellera "les vaincus de la vie". Quatre nouvelles par l'auteur des Malavoglia, grand classique de la littérature italienne.
Gesualdo Motta è un muratore arricchito, considerato uno del popolo dagli aristocratici, e un signore, un Don, dalle classi meno agiate. E così la solitudine pervade la vita del Mastro, estraneo a tutto ciò che lo circonda.
Storia problematica di un ascensione sociale che non porta i risultati sperati, questo classico della letteratura italiana è tra i ritratti più vividi di un'Italia rurale e paesana, difficile e niente affatto inclusiva.
Giovanni Verga (1840-1922) è considerato uno dei padri della letteratura italiana. Massimo esponente della corrente letteraria del verismo e autore di racconti, testi teatrali e romanzi, è riuscito a riportare con estremo realismo le condizioni di vita delle classi meno agiate. Le sue opere, tra le quali ricordiamo I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo e Rosso Malpelo, influiranno non solo sulla letteratura, ma anche sul cinema della prima metà del novecento. I grandi maestri del Neorealismo, come Vittorio de Sica e Roberto Rossellini, riprenderanno infatti temi simili a quelli affrontati da Verga nei suoi scritti.
Seconda metà dell'ottocento, Sicilia. Una famiglia di pescatori si trova a dover affrontare una serie di vicissitudini che stravolgeranno il delicato equilibrio della loro vita di paese. Aci Trezza, la località dove sono ambientati tutti gli avvenimenti del libro, sarà così teatro di amori, disgrazie, litigi e speranze.
Un classico della letteratura, un romanzo che come nessun altro racconta l'avvento della modernità nelle province italiane di fine Ottocento.
Giovanni Verga (1840-1922) è considerato uno dei padri della letteratura italiana. Massimo esponente della corrente letteraria del verismo e autore di racconti, testi teatrali e romanzi, è riuscito a riportare con estremo realismo le condizioni di vita delle classi meno agiate. Le sue opere, tra le quali ricordiamo anche "Mastro Don Gesualdo" e "Rosso Malpelo", influiranno non solo sulla letteratura, ma anche sul cinema della prima metà del novecento. I grandi maestri del Neorealismo, come Vittorio de Sica e Roberto Rossellini, riprenderanno infatti temi simili a quelli affrontati da Verga nei suoi scritti.
The stories of Giovanni Verga (1840-1922) are wonderful evocations of ordinary Italian life, focusing in particular on his native Sicily. In an original and dynamic prose style, he portrays such eternal human themes as love, honour and adultery with rich and colourful language. The inspiration for Mascagni's opera, 'Cavalleria Rusticana' depicts a young man's triumphal return home from the army, spoilt when he learns that his beloved is engaged to another man. Verga's acute awareness of the hardships and aspirations of peasant life can be seen in stories such as 'Nedda', 'Picturesque Lives' and 'Black Bread', while others such as 'The Reverend' and 'Don Licciu Papa' show the dominance of the church and the law in the Sicilian communities he portrays so vividly.
First Published in a single volume in 1883, the stories collected in Little Novels of Sicily are drawn from the Sicily of Giovanni Verga's childhood, reported at the time to be the poorest place in Europe. Verga's style is swift, sure, and implacable; he plunges into his stories almost in midbreath, and tells them with a stark economy of words. There's something dark and tightly coiled at the heart of each story, an ironic, bitter resolution that is belied by the deceptive simplicity of Verga's prose, and Verga strikes just when the reader's not expecting it.
Translator D. H. Lawrence surely found echoes of his own upbringing in Verga's sketches of Sicilian life: the class struggle between property owners and tenants, the relationship between men and the land, and the unsentimental, sometimes startlingly lyric evocation of the landscape. Just as Lawrence veers between loving and despising the industrial North and its people, so too Verga shifts between affection for and ironic detachment from the superstitious, uneducated, downtrodden working poor of Sicily. If Verga reserves pity for anyone or anything, it is the children and the animals, but he doesn't spare them. In his experience, it is the innocents who suffer first and last and always.
From the Trade Paperback edition.
Questo libro contiene tutte le raccolte di novelle scritte da Verga, prima pubblicate su varie riviste e poi in libro: Primavera e altri racconti , Vita dei campi , Novelle rusticane , Per le vie , Drammi intimi , Vagabondaggio , I ricordi del capitano d'Arce , Don Candeloro e C. e Racconti e bozzetti . Alcune raccolte sono focalizzate sull'ambiente piA' tipico e confacente alla scrittura di Verga, la realtà siciliana, altre sono ambientate nelle varie citta in cui Verga ha vissuto o che ha visitato, soprattutto Milano. Nel libro la biografia dell'autore ed una scheda sul Verismo.
Sicilia, metà Ottocento. A causa della difficile situazione economica della famiglia, Maria viene fatta entrare in un convento di clausura all'età di sette anni. Maria non è che una bambina che si sta per affacciare al mondo ma già vede la propria vita scivolare via, persa in un vortice crescente di claustrofobia. Col passare degli anni, le quattro mura del convento le sembreranno sempre di più quelle di una prigione, espressione di una punizione ingiustificata. In seguito a un'epidemia di colera, però, Maria ha l'inattesa possibilità di tornare a casa. Per la prima volta dopo tanto tempo, riassaporerà il mondo, ritroverà sensazioni perdute, scoprirà sentimenti sconosciuti- ma soprattutto incontrerà Nino, un suo coetaneo, e da lì niente sarà più come prima...
Giovanni Verga (1840-1922) è considerato uno dei padri della letteratura italiana. Massimo esponente della corrente letteraria del verismo e autore di racconti, testi teatrali e romanzi, è riuscito a riportare con estremo realismo le condizioni di vita delle classi meno agiate. Le sue opere, tra le quali ricordiamo anche 'Mastro Don Gesualdo' e 'Rosso Malpelo', influiranno non solo sulla letteratura, ma anche sul cinema della prima metà del Novecento. I grandi maestri del Neorealismo, come Vittorio de Sica e Roberto Rossellini, riprenderanno infatti temi simili a quelli affrontati da Verga nei suoi scritti.
Giovanni Verga pubblicò nel 1880 "Vita dei campi", un lavoro davvero rivoluzionario. Descrive le vite della gente comune in Sicilia. Verga narra la vita pericolosa dei pescatori, la solitudine dei giovani pastori, i drammi quotidiani in una miniera e la gelosia omicida di un contadino siciliano.
Giovanni Verga (1840-1922) fu un autore italiano. Considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo, portò la letteratura italiana in una direzione più naturalistica. Nato e cresciuto in Sicilia, si trasferì a Milano nel 1872, dove scrisse "Vita dei campi". Il suo stile si basa su osservazioni molto precise, allontanandosi dalla mitologizzazione. Il lavoro di Verga ha influenzato noti registi del dopoguerra come Luchino Visconti.
Italia, fine Ottocento. La famiglia Navarra è in declino. Possiedono una zolfara che però, ormai, produce solo debiti. Non pagati, i lavoratori della zolfara decidono di ribellarsi e cominciano a progettare uno sciopero che metta i Navarra definitivamente in ginocchio. È l'inizio di un romanzo, adattato da Giovanni Verga da un suo stesso testo teatrale, con cui lo scrittore siciliano racconta l'Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento, un periodo in cui il passato delle vecchie strutture sociali e il futuro della rivoluzione tecnologica si scontrano duramente.
Giovanni Verga (1840-1922) è considerato uno dei padri della letteratura italiana. Massimo esponente della corrente letteraria del verismo e autore di racconti, testi teatrali e romanzi, ha raccontato con estremo realismo le condizioni di vita delle classi meno agiate. Le sue opere, tra le quali ricordiamo 'I Malavoglia', 'Mastro Don Gesualdo' e 'Rosso Malpelo', hanno ispirato anche il cinema italiano del Novecento, in particolare registi neorealisti come Vittorio de Sica e Roberto Rossellini.
Napoli. Cesare Dorello è un giovane studente di legge ed è innamorato di Elena, figlia del facoltoso don Liborio. Osteggiati dalla famiglia di lei, i giovani fuggono - con la complicità di don Anselmo, lo zio sacerdote di Cesare - dando così inizio al proprio idillio. L'amore fra Elena e Cesare, tuttavia, sarà ostacolato dalle iniziali ristrettezze economiche, oltre che dai loro caratteri contrapposti. Elena, leggermente frivola e abituata alla vita di società, inizierà ad allontanarsi dal marito, cedendo alle lusinghe di altri uomini. Nemmeno la nascita di una bambina, alla fine, riuscirà ad impedire un epilogo tragico. Verga, con la sua estrema capacità introspettiva, offre a chi legge una storia drammatica ma, proprio per questo, sempre attualissima.
Giovanni Verga (1840-1922) nasce a Catania in un'antica famiglia di origine aragonese. Arruolatosi nella Guardia Nazionale di Garibaldi (1860), si dedica in parallelo alle prime produzioni letterarie, dando vita alla rivista "Roma degli Italiani". Vivrà a lungo fra Firenze, Milano e Roma - entrando così in contatto col coevo mondo letterario - per poi ristabilirsi definitivamente a Catania (1893). Verga è considerato il massimo esponente del Verismo e, con capolavori assoluti quali "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo", ha conosciuto grandissima fama, ottenendo nel 1920 anche la nomina a Senatore del Regno d'Italia.
Pietro Brusio è un giovane studente che coltiva qualche velleità letteraria. Un giorno, mentre passeggia al parco, incappa nella moglie di un conte, Narcisa Valderi, e se ne innamora follemente. Narcisa, dapprima poco incline ad assecondarlo, inizia finalmente ad interessarsi a Pietro solo quando lui ottiene il successo con un dramma. L'amore di Narcisa si fa però opprimente, producendo in Pietro il desiderio di allontanarsene. "Una peccatrice" descrive l'amore nelle sue più varie sfaccettature, dal limpido piacere per ciò che si desidera, fino alla noia per qualcosa che ormai si ha già. Fra i due poli opposti dell'infatuazione e dell'amarezza, Verga dipinge i contorni di una vicenda estremamente vivida, che, fin troppo umanamente, trova alla fine un suo tragico epilogo.
Giovanni Verga (1840-1922) nasce a Catania in un'antica famiglia di origine aragonese. Arruolatosi nella Guardia Nazionale di Garibaldi (1860), si dedica in parallelo alle prime produzioni letterarie, dando vita alla rivista "Roma degli Italiani". Vivrà a lungo fra Firenze, Milano e Roma - entrando così in contatto col coevo mondo letterario - per poi ristabilirsi definitivamente a Catania (1893). Verga è considerato il massimo esponente del Verismo e, con capolavori assoluti quali "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo", ha conosciuto grandissima fama, ottenendo nel 1920 anche la nomina a Senatore del Regno d'Italia.
A young girl falls in love but is forced return to the covent and become a nun. This volume contains the long novella Sparrow, the short stories of Cavalleria Rusticana and five stories never previously translated into English: Temptation, The Schoolmaster, The Devil's Hand, The Gold Key and Comrades. A great read for anyone interested in Sicily and Southern Italy. Verga is the master of the short-story form.
An epic struggle against the elements and poverty in 19th c Sicily.An epic struggle against the elements and poverty in 19th c Sicily.
Masterly short stories which captures rural life in 19th c SicilyMasterly short stories which captures rural life in 19th c Sicily
Gesualdo is a self-made man who is envied and hated.Gesualdo is a self-made man who is envied and hated.